La tipologia compositiva di questa icona risale al tipo bizantino della Madre di Dio “Eleusa” (in russo Umilenie): è Colei che suscita la pietà del Figlio, ossia intercede presso il Figlio in favore del genere umano.

L’icona della Madre di Dio che si china con tenerezza verso il Figlio e la raffigurazione del Bambino che si stringe contro sua Madre sono irraggiamento dell’amore divino. L’apparizione solenne si trasforma in visione dell’intimità, in cui la natura umana con tutte le sue ricchezze è penetrata dalla luce divina. La madre di Dio è ricoperta dal mantello scuro, ornato di tre stelle, sulla fronte e su ciascuna spalla (una non si vede, è coperta dal Bambino), ad indicare la sua verginità, prima, durante e dopo il parto. Il Figlio Gesù, pur nell’aspetto di fanciullo, è evidentemente il Verbo. L’iscrizione posta sull’icona sta ad indicare: sopra, Madre di Dio, sotto Gesù Cristo, in forma abbreviata; nell’aureola di Cristo sono scritte le tre lettere che significano “Colui che è” nome rivelato da Dio a Mosè nell’episodio del roveto ardente.