Simboli più comuni
L'AGNELLO: è il simbolo sacrificale per eccellenza, identificativo di Gesù Cristo; assume il titolo di vittima, sacrificata, morta e risorta, inerme ma salvifica per tutti gli uomini. Fino al concilio di Costantinopoli (692) che impose la rappresentazione di Cristo nella croce, Gesù veniva rappresentato come agnello affiancato dal sole e dalla luna. Se l'agnello è ghermito da un'aquila simboleggia l'anima liberata dal sacrificio e portata sulle ali del rapace in cielo.
L'ALFA e L'OMEGA: queste due lettere rappresentano la pienezza assoluta della conoscenza, dell'essere, del tempo e dello spazio, l'inizio e la fine, esse sono a pieno titolo attribuite a Gesù Cristo. "Sono Io l'Alfa e l'Omega, dice il Signore Dio. Egli era, Egli è, Egli sarà il Signore di tutte le cose". Ap 1,4-8
GLI ANGELI: sono i messaggeri di Dio, da Lui inviati agli uomini e la loro vicinanza è sempre sinonimo di rivelazione e protezione. Sono divisi in categorie fra cui i Serafini, i Cherubini...
L'AQUILA: come l'aquila vola ad ali spiegate con lo sguardo verso il sole così la preghiera solleva l'anima ad ali spiegate verso Dio: essa è simbolo dell'evangelista Giovanni, che come un'aquila solleva gli animi portando la Parola agli uomini.
LA BOCCA: in iconografia canonica, sempre fina senza sensualità, rimane chiusa perché la contemplazione richiede silenzio.
IL BUE: è il simbolo dell'evangelista Luca, ma anche di calma , forza e bontà.
LA CAVERNA: il cunicolo che si inoltra nella terra è considerato il passaggio che collega il cielo alla terra: Gesù stesso nasce in una grotta, e sempre in una grotta viene sepolto e resuscita dalla stessa.
IL CERCHIO: offre l'immagine dell'uomo perfetto, rappresentato nella storia da Gesù, unisce la divinità all'umanità. Il cerchio con un quadrato all'interno, esprime l'uomo inserito, per merito dell'incarnazione, nella divinità.
I CHIODI: in alcune icone sono rappresentati degli angeli nell'atto di consegnare al Bambino Gesù i chiodi; simboleggiano il futuro sacrificio per la salvezza dell'umanità.
IL CHRISMON: Già nelle prime comunità cristiane, X e P che in greco sono le iniziali di Christos. Esiste anche I e X , o IC e XC, iniziali di Iesus Christos.
IL CIELO: luogo di Dio, è delimitato dall'azzurro che l'occhio umano percepisce guardando in alto, limite invalicabile nella vita materiale, ma destinazione sospirata per colui che liberato da sorella morte è libero di volare verso Dio.
LA COLOMBA: è per eccellenza il simbolo dello Spirito Santo, ma anche di purezza e semplicità.
LA CORONA: rappresenta l'assunzione di regalità divina data dall'incarnazione. La corona rappresenta la benevolenza di Dio su colui che ne è meritevole, in Ap 14,14 Cristo appare in veste di sovrano, incoronato da Dio.
LA CROCE: nell'iconografia cristiana la croce identifica il Salvatore, il Verbo incarnato, la seconda persona della Trinità.
LE DITA: smisuratamente lunghe, come anche il corpo spesso filiforme, nell'iconografia canonica, indicano la smaterializzazione e riflettono l'intensità spirituale che pervade tutto l'essere.
IL FICO: simbolo di abbondanza, se secco diventa rappresentazione del mancato riconoscimento del Messia e della conseguente morte spirituale.
IL FIUME: i quattro fiumi che si dirigono verso i punti cardinali, sono generati dal fiume grande che scende dal cielo, simbolo delle grazie mandate da Dio. Il fiume è anche simbolo di nuova vita.
LA FRONTE: in iconografia, alta e bombata, simbolizza la forza dello Spirito e la saggezza inseparabile dall'amore.
IL FUOCO: rappresenta Dio, ma anche lo Spirito Santo. Nell' iconografia, di norma, lo Spirito.
IL GIGLIO: questo fiore è simbolo di purezza o di verginità, ma con le parole di Gesù in Mt 6,28, diventa simbolo di totale affidamento a Dio.
LA LANCIA: rappresenta il raggio di sole, l'azione illuminante divina sulle cose.
IL LEONE: è il simbolo di Cristo nell'Apocalisse che torna per giudicare (Ap 5,5); quindi la figura del Cristo Giudice. Il leone è anche l'allegoria dell'evangelista Marco.
IL LIBRO: è simbolo della saggezza; se è chiuso cela il suo segreto che può essere rivelato da colui che lo porta fra le mani; viceversa, se viene rappresentato aperto, colui che lo guarda può comprendere il suo contenuto e quindi arricchirsi in saggezza.
LA LUNA: è il popolo ebreo errante nel deserto. Le fasi lunari indicano il tempo della Pasqua.
LA MANDORLA: rappresenta la parte spirituale nascosta dall'umanità. Gesù Cristo è la mandorla, perché la sua figura umana cela la sua vera natura divina. Nell'iconografia la mandorla dipinta attorno alla figura santa diventa espressione visiva della luce celeste emanata da Dio e dai suoi Santi, luce riservata alla vista dei beati.
LA MANO: è simbolo di potenza; nelle icone, quella del Cristo in atto di conferire la benedizione "greca", la posizione delle dita indica il nome di Gesù Cristo e la doppia natura, divina e umana, coesistenti in lui. L'imposizione della mano equivale al trasferimento dello Spirito da persona a persona.
IL MANTELLO: è la rappresentazione simbolica dello spirito che ricopre la persona, rendendola santa, divenendo l'identificazione dell'individuo stesso. Il disfarsi del mantello in favore di qualcuno manifesta la volontà di donarsi agli altri.
LA MONTAGNA: simbolo di elevazione spirituale e di "scala" per l'avvicinamento a Dio, nelle icone assume una dimensione sofferta e irta verso il cielo, a testimonianza che anche la cruda roccia, nel momento della sua creazione, ha cercato di proiettarsi verso Dio.
LA NARICE: fine e allargata indica la nobiltà. Non percepisce le cose di questo mondo, ma il buon odore di Cristo e il soffio vivificante dello Spirito.
IL NIMBO DORATO: intorno al capo, simbolizza l'irradiazione della luce divina di chi vive in intimità con Dio.
L'OCCHIO: organo della percezione intellettuale per eccellenza; il "terzo"occhio o occhio del cuore è quello che percepisce la luce spirituale, l'uomo che vede Dio, e viceversa, Dio che vede l'uomo; il terzo occhio è il mezzo di unione fra Dio e l'anima. L'occhio rappresentato senza palpebra è espressione della conoscenza divina, se inserito in un triangolo diventa simbolo di Dio.
IL PANE: è il simbolo di ciò che dà la vita: rappresentazione regale del nutrimento spirituale.
IL PESCE: nelle catacombe Gesù veniva rappresentato da un pesce; i primi cristiani usavano la parola greca "Ichthys" per indicare: Iesus Christos Theu Hyios Soter ossia Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore. In Lc 24,42 Gesù risorto mangia un pesce che diventa simbolo di nutrimento della vita eterna. Inoltre i cristiani sono i pesci pescati da Gesù nell'acqua del battesimo.
LA PIETRA: presentata in forma grezza rappresenta l'opera creatrice di Dio. Poi Cristo si propone come pietra, testata d'angolo, in questo caso l'uomo trasfigurato in Cristo è presentato come parte migliore del tempio dedicato a Dio.
IL QUADRATO: simboleggia la terra intesa come insieme vitale e creato. Si può trovare sotto forma di parallelepipedo ai piedi di Gesù o di Dio per rappresentare il potere, di questi ultimi, sulla terra stessa e su tutte le cose.
LA ROCCIA: Jahvè è la roccia di Israele, essa è simbolo della sua fedeltà e della sua alleanza. La roccia da cui sgorga la sorgente, è l'allegoria di Cristo da cui sgorga la bevanda di vita ( I Cor 10.4).
IL ROTOLO: la legge; è la verità che ci viene rivelata da colui che lo tiene in mano.
IL SETTANTA: viene impiegato per indicare una dimensione senza limiti.
IL SETTE: nella Bibbia, un numero molto alto di volte; sette sono i giorni della creazione; nell'Apocalisse sette sono gli spiriti di Dio che nella loro unità rappresentano lo Spirito Santo, il sette diventa così l'immagine della pienezza divina.
LA SFERA: rappresenta l'Uovo del Mondo. La sfera è la trasformazione del cerchio che costituiva il paradiso terrestre. Nella scrittura iconografica può indicare il mondo "umano" sottomesso alla volontà divina.
IL SIGILLO: è il simbolo del potere e dell'autorità; di segretezza e di voler celare qualcosa. Nell' Apocalisse, i sigilli del libro divino possono essere aperti da Gesù Cristo, che ha acquisito il diritto di svelare la volontà divina. Il sigillo impresso da Dio sulla fronte di coloro che sono meritevoli, è simbolo di appartenenza.
IL SOLE: è la definizione di Gesù Cristo, quando è raffigurato con dodici raggi, questi ultimi rappresentano gli apostoli. Gesù è il sole che illumina tutto e tutti con la sua giustizia, per questo il Cristo è anche detto sole di giustizia.
IL TRE: compimento dell'unità divina, Padre, Figlio e Spirito Santo. Esso racchiude il segreto del passaggio dall'uomo materiale a quello spirituale, purificazione, illuminazione e congiunzione con Dio.
IL TRIANGOLO: rappresenta il numero trinitario tre, nella tradizione antica Dio è rappresentato con un triangolo equilatero. Il triangolo diritto e quello rovesciato sono due modi per raffigurare la natura umana e quella divina Gesù Cristo, da notare che se sovrapposti danno origine al sigillo di Salomone, simbolo di saggezza.
LA TRINITA': raffigurata con tre oggetti mutevoli di volta in volta, tre cerchi, il triangolo, trono libro e colomba, il trifoglio, tre cerchi intrecciati ecc. Sempre e comunque raffigura il legame di amore che unisce Dio, Gesù Cristo e lo Spirito Santo.
LA TROMBA: scandisce momenti di festa, ma anche drammatici; saranno le trombe ad annunciare il Giudizio divino dell'Apocalisse. Il ritorno del Re dei Re.
IL TRONO: è il punto di appoggio di Dio e della sua Gloria che si manifesterà alla fine dei tempi; il personaggio scritto sul trono, acquisisce gloria e regalità divina.
IL VINO: è spesso associato al sangue; nel Nuovo testamento, all'inizio della sua attività pubblica alle nozze di Cana, Gesù trasforma l'acqua in vino, allietando gli uomini di una gioia terrena, comparabile al primo incontro con Gesù; poi con la morte di Cristo il sangue diventa simbolo di redenzione e di salvezza, allietando gli uomini di gioia divina.