Annunciazione

tavola in betulla cm. 35x28x3

con arca scavata

 

L' “Annunciazione” è una delle dodici  feste più importanti dell'anno liturgico (25 marzo). Questo evento è narrato nel Vangelo di San Luca, e le raffigurazioni si trovano già nei primi mosaici del V secolo.

La Vergine e Gabriele  sono rappresentati secondo l’iconografia canonica uno di fronte all’altro in un dialogo muto di occhi e di mani.

La Madonna non è un tipo di donna, ma la Madre di Dio, che rappresenta ogni creatura, e di ogni creatura è madre, in grado di accogliere ogni sentimento umano e di trasfigurarlo in preghiera.

Maria è ricoperta dal mantello rosso scuro ad indicare che è stata rivestita di regalità divina ed è ornato di tre stelle, sulla fronte e su ciascuna spalla, che ricordano la sua verginità, prima, durante e dopo il parto; mentre la tunica verde-blu simboleggia la sua natura umana. La cuffia pieghettata che trattiene i capelli è tipica delle donne siriane sposate.

Maria è rappresentata mentre fila la matassa di porpora per il velo del Tempio. La Vergine ha il capo chino in ascolto dell’angelo, la mano destra ripete il saluto dell’angelo ed è aperta in segno di accoglienza; Cristo prende forma nel suo seno: Gesù è infatti simbolicamente rappresentato tra le pieghe del manto, quasi nascesse dal filo di porpora della matassa che Maria tiene nell’altra mano.

L’arcaica solennità dell’arcangelo si manifesta nella dolce fermezza del movimento benedicente del braccio, mentre lo svolazzo del manto ne sottolinea l'urgenza, l'importanza del messaggio.

Lo scettro che l'angelo tiene con la mano sinistra è un suo attributo, segno di regalità.

La predella su cui Maria poggia i piedi la colloca in una dimensione sacra e regale.

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